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Monte Matajur e rifugi

Questa montagna appartiene all’anticlinale del Mia-Lubia-Matajur, area di transizione tra le Alpi meridionali e le Dinariche, con formazioni di origine sedimentaria dal Lias (Giurassico) al Cretacico superiore, depositatisi tra 212 e 65 milioni di anni fa.
La sua posizione (vetta a 1641 m.s.l.m) permette a flore alpine, balcaniche o submediterranee, di convergere qui e di fondersi. Al di sopra dei 1300 metri di altitudine il paesaggio offre vaste praterie, poco pascolate, con specie erbacee di origine primaria naturale, ed altre cresciute dopo l’eliminazione delle primigenie faggete.
La strada asfaltata termina all’altezza del Rifugio (1280 m.s.l.m.) inaugurato nel luglio del 1975 e intitolato al senatore cividalese Guglielmo Pelizzo, fervido sostenitore di questo territorio.  
A quota 1545 m.s.l.m. è situato un altro piccolo rifugio, il Dom na Matajure (Casa del Matijur), gestito dall’Associazione alpinistica Planinska družina Benečije aperto solo nei fine settimana.
Sulla vetta c’è la cappella dedicata al Cristo Redentore, costruita nel 1957 suoi resti di un omonimo precedente monumento (1901), poi distrutto durante la rotta di Caporetto: il panorama che si gode da qui spazia dalle Alpi Giulie fino all’Adriatico, e si possono avvistare uccelli come il grifone o l’aquila reale, una presenza consolidata nelle Alpi Giulie.
Accessibilità: una strada asfaltata conduce fino al Rifugio Pelizzo e poi un sentiero raggiunge la cima della montagna.

(Testi, raccolta e selezione immagini di Manuela Castagnara Codeluppi)
ph. Amerigo Dorbolò Uek
ph. Stefania Gentili
Campi solcati, ph. Stefania Gentili
Rifugio Pelizzo, ph. Gioia Saccavini