Chiesa di Sant’Antonio Abate 
                
                
            
            
        
    
    
        
            
            
                    [secoli XIII; XVII; XX (1907)] 
                                    
                        La costruzione originaria risale al 1200 circa; nel XVII secolo l’edificio venne ampliato, quello attuale risale al 1907 e ingloba l’abside a pianta quadrata della chiesa più antica, che aveva la volta a crociera interamente affrescata, con il pavimento ad un livello più basso rispetto a quello attuale. Degli affreschi originari sono ancora visibili una Teoria di Apostoli e Santi inseriti entro archeggiature a tutto sesto; nella lunetta della parete sinistra una Natività e l’Adorazione dei Magi; nella parete destra la Madonna con Bambino in trono affiancata da quattro santi. Delle decorazioni presenti nel sottarco dell’abside si conservano un Vescovo con un modellino della chiesa in mano e un Giovane Santo martire. Al di sotto, poco leggibili, Due figure femminili. Gli affreschi, risalenti alla seconda metà del Quattrocento, vengono attribuiti ad un pittore itinerante di origine carinziano-slovena legato a stilemi tardogotici, forse lo stesso autore del ciclo di affreschi di Santo Stefano in Clama ad Artegna. La chiesa conserva anche uno degli altari lignei più interessanti del Friuli, realizzato nel 1701 da Bartolomeo Ortari di Caporetto, artista che apparteneva a quella scuola che molto operò nelle valli del Natisone. Nelle nicchie della struttura intagliata e dorata, composta di due ordini, si collocano le statue dei Santi; in basso Sant’Antonio Abate affiancato da altri Quattro Santi; in alto l’Incoronazione della Vergine, San Nicola e Santa Maria Maddalena.
(Testi, raccolta e selezione immagini di Manuela Castagnara Codeluppi)
                    
                            
         
            ph. Giorgio Bianchi, Archivio MCC
 
            ph. Giorgio Bianchi, Archivio MCC
 
            ph. Giorgio Bianchi, Archivio MCC
 
            ph. Giorgio Bianchi, Archivio MCC