Tra i rilievi dei
monti Faeit e Campeon ed il letto del
fiume Tagliamento si trova il
Monte di Buja, una collina che con i suoi 324 metri di altezza risulta essere una delle più elevate della zona. Per questa sua caratteristica e per la posizione strategica fu il punto ideale per
l'installazione di una batteria permanente puntata verso gli sbocchi delle vallate prealpine. Come per altre strutture dell'epoca, anche il Monte di Buja venne armato con
4 cannoni in ghisa da 149 mm.
Oggi i resti visibili della Grande Guerra sono ancora numerosi nonostante siano stati riconvertiti a scopi civili nei decenni successivi. Giunti comodamente in cima con il proprio mezzo di trasporto, una mulattiera sulla destra conduce verso
tre caverne utilizzate come deposito, riconoscibili dalle scritte ancora leggibili sulla pietra:
"deposito cartocci",
"deposito proietti" e
"riservetta". L'entrata però è blindata in quanto oggi sono utilizzate dall'Enel per la fornitura di energia elettrica.
Sulla cima del monte invece, in direzione nord-est, è ancora ben visibile lo
spiazzo della batteria permanente ed i
muri "in barbetta", ovvero la costruzione che proteggeva i cannoni da eventuali colpi nemici. Sullo stesso muro si vedono anche delle rientranze che servivano da
piccole riservette per le munizioni da utilizzare in breve tempo. Da questo punto panoramico si possono vedere i
primi rilievi alpini ed il
Forte di Osoppo, poco distante in linea d'aria.