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Amaro


Amaro è il primo paese che si incontra entrando in Carnia, sorge dove il fiume Fella si getta nel Tagliamento, alle pendici del monte Amariana.
Fin dal 1300 fu punto di passaggio di moltitudini, tanto che sono stati rinvenuti resti archeologici di epoca romana, come monete, pietre sepolcrali, oggetti di bronzo, ferro e cotto, delle monete di Vespasiano , di Tito e di Dominziano.
Nella parte vecchia del paese, degni di nota sono alcuni antichi edifici di via Oscura e la bella fontana monolitica della fine del Seicento. Fra gli edifici più interessanti da visitare, ricordiamo la Chiesa di San Valentino del XVII secolo, che conserva al suo interno un elaborato altare settecentesco con una bella pala del tardo ‘500, raffigurante San Valentino e San Biagio, la Madonna con bambino e angeli. La chiesa parrocchiale di San Nicolò risale alla fine dell’800 e fu edificata, su progetto di Girolamo D’Aronco, sul luogo dove in precedenza sorgeva l’antica parrocchia, ormai troppo piccola per ospitare i fedeli.

Passando davanti al Mulino Rainis, e proseguendo il sentiero, si giunge al laghetto di Cison adatto per praticare la pesca sportiva senza bisogno di licenza o per passeggiare tranquillamente sulle sue sponde osservando cigni e germani scivolare sull'acqua.

Dal punto di vista naturalistico vi suggeriamo la visita alla Cascata del Torrente Favarinis, che cade per una decina di metri in una forra del monte Amariana. Sulle sue pareti si possono vedere numerosi resti di megadonti, fossili bivalvi dalla caratteristica sezione a forma di cuore. Attorno vi è un folto bosco di pini neri. Per raggiungere la cascata bisogna seguire da Amaro la statale 52 in direzione della Stazione di Carnia e svoltare prima del viadotto a sinistra, seguendo le indicazioni per Campiolo. Arrivati al ponte sul torrente Favarinis si lascia l’auto e si prosegue a piedi, seguendo un sentiero che porta fino al letto del torrente.

Ma come mai ad Amaro si festeggia la Festa del Gambero nel mese di luglio? La leggenda narra che “alcune donne, mentre lavavano i panni in una risorgiva, videro un animale dall’aspetto terribile, con due grandi tenaglie. Spaventate, corsero a casa e chiesero aiuto ai mariti, che si misero alla caccia del mostro. Arrivati alla risorgiva, gli uomini videro che la rude bestia non era altro che un grosso gambero. Volendo passare per coraggiosi, non confessarono alle mogli che si trattava di un innocuo animale, ma tornarono raccontando che per combattere la rude bestia erano partiti in trentadue ed erano tornati in ventidodici…

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