Dati tecnici:
- Primi salitori: S. De Infanti e W. Cucci, 1979
- Difficoltà: 4c max
- Lunghezza: 250 m
- Ore: 2-2.30 ore
- Quota cima: 1.866 m
- Cartografia: Carta Tabacco 1:25000 foglio n. 09 – Alpi Carniche - Carnia Centrale
- Materiale: normale dotazione alpinistica; martello e chiodi non necessari, eventualmente qualche protezione veloce per integrare.
- La normale dotazione alpinistica è composta da:
- Attrezzatura individuale (imbrago, caschetto, scarpette e assicuratore/discensore)
- 2x60m mezze corde
- Martello e una mazzetta di chiodi
- Protezioni veloci (1 set nuts + 1 set friends)
- 1 set rinvii (almeno 10)
- Cordini e moschettoni a ghiera per allestire le soste ed effettuare le calate a corda doppia
Descrizione:
L’itinerario è molto facile da seguire vista l’attrezzatura quasi completa a spit. Il passaggio più impegnativo, un breve tratto verticale, si trova sulla seconda lunghezza. Seguono poi una bella serie di fessure sulle ripide e solide placche dello spigolo ovest.
Discesa
Dalla fine delle rocce si segue una ripida traccia che s’inerpica tra fitti mughi, supera un tratto esposto attrezzato con fune corrimano e si innesta poi nella mulattiera di guerra proveniente dalla cima del Pal Piccolo. Lungo questa, verso dx, si scende comodamente a tornanti sino a Passo Monte Croce (1.15 ore).
Coordinate GPS attacco: 33T 0342742; 5163123
Scala delle difficoltà alpinistiche
Le valutazioni vengono effettuate considerando la montagna in buone condizioni meteo e con una preparazione fisica e psicologica adeguata per il livello prescelto. La scala utilizzata è quella ufficialmente riconosciuta dall’UIAA (Unione Internazionale delle Associazioni Alpinistiche) e che riprende la scala ideata da W. Welzenbach del 1925, aperta verso l’alto. Le difficoltà si intendo valutate in arrampicata libera, cioè senza l’utilizzo di mezzi artificiali per la progressione. Ogni grado può avere una ulteriore suddivisione superiore (+) o inferiore (-).
I Primo grado
È la forma più semplice dell’arrampicata. Spesso c’è una traccia di passaggio fra le rocce, ma bisogna già scegliere l’appoggio per i piedi; le mani utilizzano frequentemente gli appigli per mantenere l’equilibrio. Non è adatto a chi soffre di vertigini.
II Secondo grado
Qui inizia l’arrampicata vera e propria, che richiede lo spostamento di un arto per volta e una corretta impostazione dei movimenti. Appigli e appoggi sono ancora abbondanti.
III Terzo grado
La struttura rocciosa, già più ripida o addirittura verticale, offre appigli e appoggi più rari e può già richiedere l’uso della forza. Di solito i passaggi non si risolvono in maniera obbligata.
IV Quarto grado
Appigli e appoggi divengono ancora più rari e/o esigui. Richiede una buona tecnica di arrampicata applicata alle varie strutture rocciose (camini, fessure, spigoli, ecc.), come pure un certo grado di allenamento specifico.
V Quinto grado
Appigli e/o appoggi sono decisamente rari ed esigui. L’arrampicata diviene delicata (placche, ecc.) o faticosa (opposizione o incastro in fessure e camini). Richiede normalmente l’esame preventivo del passaggio.
VI Sesto grado
Appigli e/o appoggi sono esigui e disposti in modo da richiedere una combinazione particolare di movimenti ben studiati. La struttura rocciosa può costringere a un’arrampicata delicatissima in aderenza, oppure decisamente faticosa dov’è strapiombante. Necessita un allenamento speciale e forza notevole nelle braccia e nelle mani. Rappresenta l’arrampicata estrema classica.
VII Settimo grado
Sono presenti appigli e/o appoggi minimi e molto distanziati. Richiede un allenamento sofisticato con particolare sviluppo della forza delle dita, delle doti di equilibrio e delle tecniche di aderenza. Qui inizia l’arrampicata sportiva moderna.
Accesso:
Da Passo Monte Croce Carnico seguire brevemente le indicazioni per il Pal Piccolo. Staccarsi dalla mulattiera quasi immediatamente per seguire una traccia che costeggiando verso sx la base delle pareti porta all’attacco – chiodo di partenza e freccia sulla roccia con scritta “spigolo” sbiadita (10 minuti).