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Palazzo della Questura


Palazzo della Questura

Il Palazzo della Questura ha origine come Casa del Fascio, prevista nel Piano Regolatore del 1934 per dare una sede appropriata alla direzione locale del Partito Nazionale Fascista ( in precedenza sistemata in locali angusti in Via D'Annunzio e poi al primo piano del Teatro Verdi).

La scelta di tale sito, sollecitata dal PNF e dal Podestà dell'epoca, Emilio Paolo Salem, rientrava nell'ambito di un più ampio progetto di ristrutturazione urbanistica del rione di Cittavecchia, comportante, tra l'altro, la definizione di una nuova arteria stradale (Corso del Littorio, ora Via del Teatro Romano), la liberazione delle rovine di detto teatro e la demolizione di parte del ghetto ebraico.

Il concorso per la progettazione della Casa del Fascio, indetto nello stesso 1934, vede vincitori gli architetti Raffaello Battigelli e Ferruccio Spangaro (tra gli esclusi Umberto Nordio e Giuseppe Pagano che contestano la politica dei concorsi del regime fascista).

La prima pietra viene posta da Mussolini durante la visita a Trieste nel settembre del 1938, ma i lavori iniziano nel 1940 e l'inaugurazione ufficiale ha luogo, nonostante le difficoltà della guerra, nell'estate del 1942.

Dal 1945 al 1954 l'edificio ospita il Comando del Governo Militare Alleato, divenendo infine dal 1955 sede della Questura di Trieste.

Il Palazzo, contiguo al complesso immobiliare delle Assicurazioni Generali, è prospiciente il Teatro Romano, con un fronte curvo caratterizzato da un portico ed un'ampia terrazza, significativi dell'attenzione del progetto originale per le vestigia romane.

La pianta è trapezoidale e si articola su 5 piani; nell'ultimo, si notano i torrioni angolari con grandi aperture, quasi ad ispirare una vaga analogia con un quadriburgium della Roma imperiale, un avamposto fortificato ai confini dell'impero.

Le finestre, marcate da cornici avvolgenti in rilievo leggermente strambate, conferiscono, insieme al rivestimento in pietra calcare bianca, un aspetto ricercatamente austero e istituzionale.

L'ingresso principale è su via Tor Bandena (sotto un colonnato che si estende anche sul lato di Via del Teatro Romano) e dà l'accesso all'atrio principale, ricoperto da marmi grigi e nocciola, con un famedio (contenente i nomi dei caduti della Polizia, fra i quali il Questore di Fiume, Giovanni Palatucci "il giusto", morto a Dachau il 10 febbraio 1945), dal quale si sviluppa lo scalone d'onore, riservato originariamente ai gerarchi fascisti.

Negli anni più recenti l'atrio principale viene aperto alla cittadinanza, in linea con la filosofia della Polizia di Stato di essere vicina alla gente, per accogliere iniziative di carattere artistico e culturale (mostre di pittura, incontri con autori di opere letterarie, ecc.)

Da un ingresso posteriore si accede autonomamente all'Auditorium, aperto al pubblico nel 1954, nel 1959 sala di esordio del maestro Claudio Abbado, dal 1962 al 1969 sede del Teatro Stabile di Trieste, dal 1985 dichiarato inagibile ed in condizioni di forte degrado.

Attualmente, si prospetta l'ipotesi di un suo riutilizzo (dopo conveniente ristrutturazione comportante peraltro un onere di circa 2 milioni di €, somma ovviamente non agevolmente reperibile), attesa la difficoltà di riempire per la prosa i 1530 posti del Teatro Rossetti: l'Auditorium, con i suoi 500 posti sarebbe quindi ideale.

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