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Il fiume Fella da Dogna a Ponte Peraria

Un tratto facile, ideale per acquisire esperienza in questa disciplina affascinante.
Il comune di Dogna si trova all’imbocco della valle medesima, dominata dal gruppo montano del Montasio. Da qui partono vari sentieri per effettuare ascensioni sulla sua catena.
Il nome è di origine slava e deriverebbe da dolina, ma da tempo immemorabile la popolazione è tutta friulana. Lungo la Val Dogna si trova un’importante linea fortificata detta “dei Plans”, che avrebbe dovuto proteggere il confine italiano durante il primo conflitto mondiale.
Dati tecnici
  • Grado di difficoltà: IV° (V°)
  • Imbarco alto: 46°29’35.25”N – 13°18’4.54”E
  • Lungo la statale, in prossimità dello sbarramento, sulla sinistra è presente un bivio dove è possibile parcheggiare le auto. Per raggiungere l’imbarco è necessario attraversare la statale in direzione di un varco del guardrail in prossimità di una curva. Da qui due opzioni: dirigersi verso sinistra in caso si voglia ispezionare/vedere la prima rapida, oppure sulla destra verso il secondo punto d’imbarco.
  • Imbarco medio: proseguendo sulla statale in direzione Pontebba, passata la località di Pietratagliata, imboccare il ponte e risalire in fiume fino ad un punto comodo di parcheggio ed imbarco tale da essere a valle dell’imbuto iniziale.
  • Sbarco: latitudine 46°26’48.72”N – longitudine 13°18’57.15”E
  • Da via Montasio in Dogna svoltare a destra fino ad arrivare ad un comodo piazzale.
  • Portata ideale: 0,3 m consultabile attraverso il sito della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia
  • www.protezionecivile.fvg.it
  • Distanza: 5 Km
  • Periodo migliore: fattibile quasi tutto l’anno.

Descrizione
Il Fiume Fella nasce nei pressi di Valbruna dall’unione di alcuni torrenti minori, il più importante dei quali è il torrente Saisera. All’inizio, e quindi per tutto il tratto riguardante la Valcanale - tra le sorgenti e Pontebba - le sue caratteristiche sono quelle tipiche del torrente alpino con profondità medie che vanno dai 50 ai 100 cm. Da Pontebba a valle - lungo il Canal del Ferro -, anche per l’apporto di numerosi affluenti, si trasforma rapidamente in un fiume, sempre comunque con caratteristiche simili ad un grosso torrente. Il letto si allarga, il corso si divide in più rami e diviene piuttosto accidentato. Il greto è caratterizzato da un fondale a ciottoli medio-piccoli di un bianco che si nota molto rispetto a quello di tanti altri fiumi. Da qui ha avuto origine il nome del corso d’acqua, sin da tempi remoti.
La radice prelatina -fel e lo sloveno Bela significano bianco, limpido, luminoso. Da quelli derivano i termini antichi di Fellach (tedesco), Fele (quest’ultimo friulano), poi divenuti Fela, Fella. Il Fella confluisce nel Tagliamento all’altezza di Stazione per la Carnia nel Comune di Venzone. Dal punto di vista ittico nel Fella sono presenti la Trota Fario e Iridea nel tratto alto; da Pontebba a valle è presente la Trota Marmorata e il Temolo da Chiusaforte a Resiutta.

Quello qui proposto è il tratto più impegnativo del fiume.
Qui il letto è più stretto e l’acqua più compressa rispetto ai tratti più a valle.
Si parte con una rapida piuttosto manovriera e spinta che si attesta sul IV+ (V) immediatamente sotto allo sbarramento, oppure con un salto che presenta alla sua base un buco con un forte ritorno IV (V).
Sono presenti altri due passaggi impegnativi verso metà percorso: un salto con forte ritorno per il quale si consiglia una preventiva ispezione sbarcando alla sinistra idrografica ed una rapida piuttosto lunga (ispezionabile a vista e con morte comode) alla cui sinistra idrografica è possibile effettuare lo sbarco per ispezionare od effettuare il trasbordo.
È presente anche uno sbarramento, trasbordabile sulla sinistra idrografica.
Verso la fine del percorso è presente un secondo sbarramento sotto al metro piuttosto insidioso per la presenza di un forte ritorno. Ispezionare attentamente.
Le informazioni ed i consigli forniti, sono indicativi e non esaustivi. Bisogna fare attenzione una volta in loco, perché i fiumi e le rapide cambiano, e qualche informazione può essere già superata nel momento in cui viene scritta. Si ricorda infine che non ci si improvvisa navigatori quando non si è in possesso di attrezzatura, equipaggiamento e nozioni tecniche adeguate.
La scala WW (wildwasser; eau vive; whitewater) internazionalmente riconosciuta dalla ICF (International Canoe Federation) si articola in 6 gradi o classi.
Occorre tener presente che, in un determinato tratto di fiume, le difficoltà variano moltissimo con la portata d’acqua e quindi a secondo della stagione, delle piogge e del disgelo. Variazioni brusche e veloci (anche nel volgere di poche ore) si possono riscontrare in seguito a manovre di chiuse e/o per effetto di ostacoli improvvisi (caduta di alberi e simili). Un fiume con portata troppo scarsa, oppure in piena, non ha classificazione.
Per maggiori informazioni:
Canyoneast
cvogrig@gmail.com
www.canyoneast.it