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Musei del Matajur/Muzej varha Matajurja

Nel borgo di Masseris c’è un piccolo museo che documenta la vita di un tempo alle pendici del Matajur: ci sono abiti d’epoca (per la festa e per la quotidianità), fotografie, oggetti per la casa, utensili per la cucina, oltre a due gerle che servivano per il commercio ambulante, (guziranje). Vengono raccontate anche le vecchie tradizioni, come le processioni propiziatorie di San Marco, i falò della vigilia di San Giovanni (kries), o la festa di Santa Maria Assunta (Rožinca). Un angolo è dedicato a monsignore Ivan Trinko (1863-1954) e al suo impegno per favorire in ogni modo il dialogo tra il mondo sloveno e la cultura romanza.
Il museo è stato realizzato con il progetto “Zborzbirk: L’eredità culturale nelle collezioni fra Alpi e Carso”, e racconta anche altre due piccole collezioni: la “Bottega del fabbro Kovačija” (che conserva la bottega fabbrile lasciata negli anni '50 Michele Dus, l’ultimo fabbro), e “La cantina delle volte”: un monolocale adibito a cantina, con soffitto voltato, in muratura intonacata, all’interno del quale è anche conservato un antico tavolo in pietra. Nella stanza sopra alla cantina è ospitata la Mostra dei rastrelli di Tercimonte: i rastrelli realizzati nel borgo venivano venduti in tutto il Friuli.
Il Museo del Matajur e le altre piccole sedi fanno parte della rete museale MISMOTU, che valorizza le radici della cultura e della parlata slovena, per favorire ed accrescere i rapporti transfrontalieri. Info +39 0432 709942.

(Testi, raccolta e selezione immagini di Manuela Castagnara Codeluppi)
ph. Giorgio Bianchi, Archivio MCC
ph. Giorgio Bianchi, Archivio MCC
ph. Giorgio Bianchi, Archivio MCC
ph. Giorgio Bianchi, Archivio MCC