Borgo rurale Masseris/Masera e Montemaggiore/Matajur
Il toponimo Mašera deriva dalla parola neolatina masseria (podere con casa); il toponimo Matajur riprende il nome sloveno del monte che gli sta alle spalle (dal latino Mont Major).
I borghi di Masseris (m. 760 s.l.m.) e Montemaggiore (m. 955 s.l.m.), sono situati sul versante meridionale del monte Matajur e tra loro distano circa 2.5 chilometri.
Masseris è un "villaggio addensato": gli edifici gravitano attorno al nucleo centrale con una struttura edilizia compatta. Una fitta rete di sentieri e viottoli attraversa il paese e conduce alle case e ai fabbricati agricoli. Sotto il borgo si estende un'ampia area di campi a terrazzo, sostenuti dai terrazzamenti dei muri a secco e punteggiata da numerosi piccoli fienili e alcuni kozolec (rustico con graticcio in legno). Degno di nota è l'edificio (XVIII secolo) posto poco sopra la strada che, con la sua pianta a “L”, si eleva su tre piani fuori terra. Sul fronte sud-ovest conserva una loggia ad angolo su tre livelli, con un elegante pilastro in pietra lavorata.
Il borgo di Montemaggiore è formato da tre piccoli nuclei: i due più piccoli sono chiamati Franci e Podoriehi. Alcuni edifici hanno conservato i caratteri dell'architettura locale; tra questi spicca un dipinto policromo con la figura di Cristo e una scritta bilingue (sloveno-latino), opera dell'artista naïve Jàcun Pitor.
Nel borgo è situata la chiesa parrocchiale San Gervasio e Protasio, ampliata e modificata nel XIX secolo su una precedente costruzione del 1516.
(Testi, raccolta e selezione immagini di Manuela Castagnara Codeluppi)
ph. Giorgio Bianchi, Archivio MCC
ph. Giorgio Bianchi, Archivio MCC
ph. Giorgio Bianchi, Archivio MCC
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