FRICO CARNICO + IL VINO PERFETTO CHE LA ACCOMPAGNA
Il Frico rappresenta più di qualsiasi altro piatto tradizionale il profumo della Carnia e di tutti i suoi pascoli. Un tempo veniva preparato molto spesso, soprattutto come pasto comodo per i boscaioli o pastori che rimanevano fuori casa tutto il giorno, oggi viene preparato in occasioni speciali, ricorrenze o festività.
Esistono molte ricette che variano da famiglia in famiglia, tutte condividono l’ingrediente centrale ovvero il formaggio che può essere di tipo Montasio, Latteria o di Malga.
La ricetta del Frico morbido
Per ottenere un Frico morbido con una texture omogenea e compatta è fondamentale sminuzzare tutti gli ingredienti, in modo che si amalgamino bene e che abbiano una forma regolare. Un metodo utilizzato è quello di passare sia le patate che il formaggio nella grattugia a fori grossi, oppure tagliarli al coltello in piccoli pezzetti.
Ingredienti
- Patate 1.3 kg
- Formaggio Montasio 500 gr
- Cipolla 1 e mezza
Procedimento
Le dosi, e quindi gli equilibri, dei vari ingredienti variano di zona in zona, e soprattutto in base al gusto personale. Il primo passaggio è quello di tritare la cipolla molto sottile e farla soffriggere nell’olio. Si sbucciano quindi le patate e si grattugiano, una per una, nella grattugia a fori larghi. Si fa lo stesso per il formaggio, che può essere di diverse stagionature. Quando le cipolle saranno dorate si uniscono le patate e il formaggio, si aggiusta di sale e si mescola. Dopo circa 15-20 minuti si gira il Frico per farlo rosolare anche dall’altro lato a fiamma vivace in modo da far formare la crosticina croccante. Il Frico morbido va servito ancora caldissimo.
IL NOSTRO ABBINAMENTO: Refosco, il Rût Furlan
Il Refosco dal peduncolo rosso si presenta come un vino vitale e comunicativo grazie alla forza degli acidi naturali, comunque inferiori rispetto alle altre varietà di Refosco. Per decenni è stato al centro di studi e ricerche al fine di comprenderne le potenzialità enologiche e viticole, dimostrando un perfetto equilibrio tra vegetazione e produttività della pianta. È un vitigno generoso che esprime le sue caratteristiche organolettiche a seconda del luogo di coltivazione, sui Colli Orientali del Friuli, in particolare, si racconta con una struttura di classe, dal sapore antico e un grado alcolico importante, ma mai eccessivo.
La giovinezza del vino è sottolineata dal colore rubino e da riflessi violacei che virano al granato con il trascorrere del tempo. Al naso si possono percepire sentori di mora selvatica, prugna, viola e aromi erbacei che anticipano un palato sapido, dal tannino ben presente e vellutato. La produzione in acciaio esalta la freschezza dei sentori fruttati e floreali. Di maggiore complessità quando gli si concede il giusto tempo di affinamento in legno.