Un caffè a Trieste: cosa fare e dove andare per vivere un’esperienza da triestino
CREATOR STORIES
Per anni ho detto: “Mi piacerebbe andare un weekend a Trieste, poi da Bologna non è così lontana!”
Potrei raccontarvi “la piccola Vienna sul mare” attingendo a tomi di storia e di letteratura, scomodando i vari James Joyce, Italo Svevo e Umberto Saba o magari farvi sognare narrandovi “la favola storica” di Massimiliano e Carlotta d’Asburgo. Invece, mentre bevo un capo in b e fisso il mare da questa camera dell’Hotel Savoia, ammiro il tramonto sul Molo Audace, l’aria profuma di caffè macinato e la malinconia della ripartenza si fa accarezzare da una leggera bora.
Trieste è magica perché l’anima mediterranea ritrovabile nell’oliva bianchera si sposa con il fascino mitteleuropeo delle sue facciate liberty in un caos ordinato. Passeggiando per la Cavana, sono rimasta affascinata da come lo spirito “notturno” di quest’area sia stato trasformato in un polo creativo. Infatti, per comprenderlo basta fare qualche passo dal Metro Cubo, storico bordello frequentato da Joyce, e alzare lo sguardo verso un neon con scritto Doublin, un progetto che fa luce sui racconti delle bettole di questi vicoli un tempo popolati dagli schiamazzi e dagli amori dei marinai. Oggi, in queste strade che ci conducono verso il Borgo Teresiano, ci sono spazi espositivi, i laboratori di giovani artisti come la paper engineer Annalisa Metus e le vecchie botteghe che hanno conservato tutto il fascino di un tempo, come la Rigatteria, la torrefazione La Triestina o il Buffet da Pepi.
A Trieste il caffè ha un ruolo da protagonista sia come bevanda che luogo di ritrovo delle mule, non a caso per immergervi nella cultura del posto, consiglio una visita al Tommaseo, al San Marco e al Caffè degli Specchi in Piazza dell’Unità. Per chi desidera, invece, portar via un ricordo alcolico della città suggerisco una visita alla Bottega Spiritosa di Piolo & Max per acquistare l’Amaro di Trieste, mentre per gli amanti della letteratura, la Libreria Antiquaria Umberto Saba del signor Mario Cerne che vi stupirà con i suoi aneddoti.