Testimonianze e bilanci sul Trattato che pose fine al lungo contenzioso confinario tra Italia e Jugoslavia
Il 10 novembre 1975 fu firmato a Osimo nella villa Monte San Pietro, di proprietà del conte Giulio Leopardi Dittajuti, il Trattato che fissò definitivamente la linea di confine tra Italia e Jugoslavia. Il Trattato fu accompagnato da un accordo sulla cooperazione economica in vari settori e da uno specifico protocollo che prevedeva la realizzazione di una Zona Franca Industriale a cavallo del confine tra i due Paesi sul Carso Triestino. A firmare il Trattato furono i ministri degli esteri dei due Paesi, Mariano Rumor e Miloš Minić. Presidente del consiglio Aldo Moro e sindaco di Trieste Marcello Spaccini.
Oltre al grande significato per la città, poiché metteva fine ad anni di tensioni e incertezza, il Trattato di Osimo ha avuto effetti che sono andati ben al di là di Trieste.
Interverranno nel dibattito alcune personalità che per il ruolo allora ricoperto nei rispettivi partiti o movimenti ebbero un ruolo nel confronto molto teso che si aprì in quel periodo.
Porteranno la loro testimonianza gli ex sindaci di Trieste Franco Richetti (DC) e Giulio Staffieri (LpT), l’on. Giorgio Rossetti (allora segretario del PCI), l’avvocato Gianfranco Carbone (dirigente Psi), l’avvocato Paolo Sardos Albertini (Lega Nazionale), e il senatore Milos Budin (al tempo esponente di punta della comunità slovena).
Il prof. Raoul Pupo aprirà il confronto inquadrando il periodo storico in cui si inserirono le vicende triestine di Osimo.
Condurranno l’incontro
Enzo D’Antona, giornalista e presidente di Bonawentura/Teatro Miela Pierluigi Sabatti, giornalista e presidente del Circolo della Stampa di Trieste
Quadri scenici di Laura Bussani
Ingresso libero
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