Descrizione
Ritorna il Festival Internazionale di Musica Antica nei centri storici del Friuli Venezia Giulia
La musica medievale resta il cuore del programma, arricchito da prolusioni e attività collaterali che accompagnano l’esperienza del concerto.
L’edizione 2025 propone 11 appuntamenti tra chiese, musei e dimore storiche, con particolare attenzione a Gorizia, che ospiterà quattro concerti.
Giovedì 3 luglio:
Castello di Gorizia, Borgo Castello
ore 19.15 - L’arte nel tatto
Visita guidata alla mostra Theatrum Instrumentorum
Previsto un percorso tattile in collaborazione con l’UICI di Gorizia: aperto a tutti ma rivolto in particolare alle persone cieche e ipovedenti.
La possibilità di prendere in mano uno strumento, sentirne il suono, sentirne la forma, osservare le caratteristiche fisiche dà al visitatore una sensazione completa di ciò che lo circonda. Il tatto e l’udito compiono un completamento che solo la vista non può dare. Caratteristica delle mostre tattili è proprio quella di esaltare l’uso degli altri sensi, soprattutto del tatto e accentuare ciò che questo stupendo senso può trasmettere al visitatore.
Nicolò Finocchiaro, presidente Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI) di Gorizia
Prenotazione obbligatoria via mail: info@dramsam.org
ore 20.30 – concerto “Dove stanno li piffari et donne che non intervengono in ballo”, eseguito da De Vulgari Ensemble:
Matteo Nardella: cennamella, cornamusa, zufolo e tamburino, voce
Federica Bocchini: mezzosoprano, percussioni
Filippo Calandri: tromba da tirarsi, cornetto, voce
Giacomo Silvestri: bombarda, cennamella, liuto, voce
Danilo Tamburo: liuto, trombone, voce
Il De Vulgari Ensemble propone un “banchetto immaginario” che abbracci il finire del XV secolo e l’inizio del XVI: le bassedanze ed i balli unite al nascente genere della frottola, che con il suo suono sottile, ma vivace, animava la vita delle corti italiane al volgere del secolo.
Un sonetto scritto nel 1462 da Gaugello Gaugelli, notaio vissuto nella città di Pergola, a pochi chilometri da Urbino, restituisce le atmosfere delle danze e ci introduce alla festa. Ripercorrere invece la nascita della frottola, molto in voga nella corte mantovana dei Gonzaga, significa analizzare il raro esempio di incontro tra la prassi esecutiva vocale e quella strumentale: diverse sono le frottole di cui si è conservata una coreografia da danzare.
Domenica 13 luglio
Sinagoga di Gorizia, via Ascoli
ore 20.00 Prolusione di Enrico Fink
“Benzion Fink, l’ultimo cantore della Sinagoga di Gorizia“
ore 20.30 – concerto “Tot tems per aquesta sazon - Echi dell'Ashkenaz medievale”, eseguito dall’Ensemble Lucidarium:
Carla Nahadi Babelegoto, Enrico Fink: canto
Avery Gosfield: flauto, direzione
Massimiliano Dragoni: salterio, percussioni
Fabio Accurso: liuto
Esistono numerose teorie sull'arrivo degli ebrei in Europa. La più prevalente afferma che i primi passi migratori verso l'Europa del sud sono avvenuti già 400 anni prima dell’epoca cristiana. In seguito, c’è stato un flusso riscontrabile in età imperiale, dovuto principalmente alla schiavizzazione degli ebrei durante le guerre giudeo-romane. Dopo questi primi movimenti, la diaspora si spinse verso nord e verso est, attraverso l'Impero Romano e ben oltre, con comunità stabilitesi in Francia, Germania, Inghilterra, Polonia, ed altrove.
Nonostante l'aggettivo ashkenazy sia usato oggigiorno per descrivere coloro che parlano yiddish ed i loro discendenti, nel Medioevo la regione chiamata Ashkenaz si estendeva su tutto il nord Europa. Nonostante questa cultura non ci abbia lasciato quasi nessuna annotazione musicale, ha tuttavia prodotto un gran numero di poesie che sappiamo essere state cantate. Anche se nessuna di queste poesie ci è stata tramandata con la musica a cui era associata, con un'attenta ricerca, capace di scovare melodie sia da fonti medievali che dalla tradizione orale, è possibile trovare una melodia appropriata, capace di riportare questa ricca ed importante cultura ancora una volta in vita.
Domenica 27 luglio
Palazzo De Grazia, via Oberdan 15
ore 20.30 concerto “Amor scortese”, eseguito da:
Elisabetta de Mircovich: voce, symphonia, viella, violoncello barocco
Matteo Zenatti: voce, arpa salterio, arpa rinascimentale
Im programma:
“Voglio di vita uscir”
B. Ferrari (1597 - 1681)
Musiche varie a voce sola, 1637
“Chiudete gli orecchi”
S. Landi (1587 - 1639)
Il secondo libro di arie musicali, 1627
“Guerra ni plaitz no so bon”
R. de Vaqueiras (1165 - 1207)
Milano, Bibl. Ambr. canzoniere R71
“Dulcis amor”
Anonimo sec. XII
Cambridge, MS Gg 5.35
“Sì dolce’l tormento”
C. Monteverdi (1567 - 1643)
Quarto scherzo delle ariose vaghezze, 1624)
“O dulcissime amator, o dulcissime amplexator”
H. von Bingen (1098 - 1189)
Dendermonde, St.-Pieters&Paulusabdij, Cod. 9
“Venus in furs”
Velvet Underground 1967
“Es seusst von orient”
O. Von Wolkenstein (1377 - 1445)
Handschrift B Innsbruck, Un.Bibl, (A-Iu)
“S’i ti son stato”
F. Landini (c.1325 - 1397)
I-Fn Pan26, fol. 8
“Con dolce brama”
Magister Piero (c. 1300 - c. 1350)
I-Fn MS Panciatichiano 26
“La ballata dell’amore cieco”
F. De André 1966
“Master and Servant”
Depeche Mode 1984
La sofferenza d’amore, che incatena gli innamorati in una prigione più o meno dorata, è stata, è e sarà molto probabilmente rappresentata, cantata e dipinta nell’arte di ogni tempo. In questo vagabondaggio musicale e temporale partiremo dal XII secolo, epoca in cui nasce la teorizzazione del cosiddetto amor cortese, o meglio, il fin’amor cantato dai Trovatori. Amor cortese e scortese convivono fin dagli esordi: lamentele, invettive e doppi sensi emergono nei testi di canzoni di ogni tempo, dai Carmina Burana all’Ars Nova italiana, alle arie di Cinque e Seicento: ovunque amanti abbandonati, afflitti per un amore non corrisposto, donne sedotte con l’inganno o altre che rivendicano la propria indipendenza amorosa. Il programma si spinge quasi fino ai giorni nostri, con una breve incursione nel repertorio di un moderno trovatore, Fabrizio De André, e la new wave inglese, con tre brani decisamente scortesi; sebbene si tratti di supremo vassallaggio amoroso, non è altro che la teorizzazione del teorico medievale Andrea Cappellano portata all’estremo: servitium amoris, ovvero il comandamento per cui l’amante deve porsi al completo servizio della figura femminile, intesa come una creatura superiore ed irraggiungibile.
Venerdì 19 settembre
Duomo, Corte S. Ilario
ore 20.00 - prolusione dell’architetto Diego Kuzmin “Il duomo di Gorizia: da ieri all'oggi”
ore 20.30 – concerto “Filia praeclara”, eseguito dal Peregrina Ensemble:
Agnieszka Budzińska-Bennett: voce, sinfonia, direzione
Lorenza Donadini: voce
Hanna Järveläinen: voce
Eve Kopli: voce
In programma:
“Gaude celi ierarchia”
sequenza, Germania XV sec.
“Alleluia. O virgo clarens”
intonazione dell’alleluia, Stary Sącz XIII sec.
“Ad veniam perveniam/TANQUAM”
motetto conductus, Stary Sącz, XIII sec.
“Clara Dei famula”
rondello, ricostruzione
“Clara Dei famula”
sequenza, Germania XV sec.
“Ave mater gracie”
sequenza, Stary Sącz XIII sec.
“[Stella naufragantium] et via regens devium”
tropo del Benedicamus, Stary Sącz XIV sec
“Omnia beneficia”
conductus, Stary Sącz XIII sec.
“Alleluia. Fulgens luce claritatis”
intonazione dell’alleluia, Praga XIV sec.
“Thronus novus”
sequenza, Germania XV sec.
“Benedicamus Domino”
Stary Sącz XIII sec.
“Manere/MANERE”
motetto, Stary Sącz XIII sec.
“Serena virginum/MANERE”
motetto conductus, Parigi XIII sec.
“Gaude celi ierarchia”
sequenza, Cracovia XIV sec.
“Alleluia. Ave benedicta Maria”
alleluia tropato, Cracovia XIV sec.
“O felix hec novitas”
sequenza, Cracovia XIII sec.
“Jube domne benedicere/Una cunctis leticie”
versione tropata, Stary Sącz, inizio XIV se19 settembre Gorizia
Ingresso libero a tutti gli appuntamenti
Per maggiori informazioni e calendario completo: https://www.dramsam.org
Organizzato da:
Centro Giuliano di Musica Antica Dramsam
Musica, Interesse locale
giovedì 3 luglio 2025 - venerdì 19 settembre 2025
Gorizia
vedi descrizione
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