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La terra desolata di T. S. Eliot
Traduzione di Mario Praz
Ideazione artistica di Giuseppe Bevilacqua
Con Giuseppe Bevilacqua e Francesco Sferrazza Papa
Musiche originali suonate dal vivo alla fisarmonica da Ludovica Borsatti
Progetto scenico Mara Udina ed elementi scenici Camilla Borsoni, Margherita Mattotti
«Nel 1922, in The waste Land, Eliot - scrive Mario Praz - aveva dato espressione al consapevole disorientamento di un’epoca che, iniziatasi colla prima guerra mondiale, può dirsi duri tuttora e non si saprebbe meglio definire che The Age of Anxiety, l’epoca dell’ansia». The Waste Lande appare come un edificio culturale, esistenziale, antropologico costruito sui frammenti della millenaria cultura occidentale, sconnesso eppure unitario, percorso dalle voci di grandi poeti, da Shakespeare a Dante, da Baudelaire a Milton, e di poeti della tradizione sapienziale, da Ezechiele a Budda. Può questo dissesto generare ancora vita?
Lo spettacolo vuole fare l’alta poesia materia di comunicazione viva, in dialoghi tra gli attori, un maestro e un allievo, alternati a momenti di comicità e musica. Ognuna delle cinque parti è preceduta da interventi che guidano il pubblico alla comprensione del testo, con alcuni brani tratti dall’epistolario di T.S. Eliot, immaginando una lettera di spiegazione dell’Autore alla madre. I due attori percorrono il testo scambiandosi voci e immagini e riconoscendo, nel loro diverso modo di comunicare, l’uno il presente, l’altro il passato. Come in un’allegria di naufraghi, accompagnati da una fisarmonica, dinanzi allo sfondo di una “città irreale”, cercano lo spiraglio verso un futuro di umanità e interezza. Testo di Giuseppe Bevilacqua
Info e prenotazioni: 0432 248418 - biglietteria@teatroudine.it
PHOTO CREDIT: Teatro Giovanni da Udine
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