Linea difensiva della Valle Judrio - Drenchia/Dreka [1915-1918]
Dopo l'inizio delle ostilità con l'impero austro-ungarico, l'avanzata oltre il confine delle truppe italiane portò la linea del fronte sulla sinistra dell’Isonzo, da Plezzo a Tolmino attraverso la zona del monte Nero. A difesa della prima linea venne progettato un sistema di trincee lungo i monti della riva destra dell'Isonzo, mentre la linea difensiva d’armata era organizzata su due linee parallele. La linea avanzata correva dal monte Stol (fino al Sabotino) e la linea di rinforzo era formata da due tratti che si incontravano sul monte Cum. Il primo tratto scendeva dalla cima Fredda del Matajur a Pusno, in val Judrio, il secondo seguiva i monti della destra dello Judrio, dal passo Zagradan al monte San Biagio. Le opere non vennero completate così, quando il 24 ottobre 1917 le truppe austro-ungariche e germaniche attaccarono il fronte, trovarono pochi ostacoli, causando la rotta di Caporetto.
Il Comune di Drenchia è ricco di testimonianze: la più evidente è la strada militare di arroccamento che da Luico (oggi in Slovenia), attraverso il Colovrat, raggiunge il passo Zagradan, il monte Podclabuz e il passo Solarie. Lungo il percorso si aprono caverne e sulle cime vi sono resti di trincee. Procedendo verso Castelmonte, prima di Clabuzzaro si incontra un grande fontanone con fregio e, a San Volfango, l'ex cimitero di guerra. Sulle vette dove passava la linea difensiva sono rimasti solo pochi resti di trincee ormai interrate.
(Testi, raccolta e selezione immagini di Manuela Castagnara Codeluppi)
ph. Sandro Boato, Archivio Circolo Fotografico Friulano Aps
ph. Sandro Boato, Archivio Circolo Fotografico Friulano Aps
ph. Marina Tosolini, Archivio Circolo Fotografico Friulano Aps
ph. Amerigo Dorbolò Uek, Archivio Pro loco Nediske Doline