Come in molte città italiane, anche a Gorizia è stato costruito il Parco della Rimembranza per ricordare le vittime della Prima Guerra Mondiale. Si tratta di uno spazio di circa due ettari e mezzo in pieno centro, lungo Corso Italia, già utilizzato come cimitero a metà del XIX secolo. Il progetto nacque nel 1923 da un'idea di Enrico del Debbio (vincitore del concorso) per ricordare i volontari goriziani che disertarono l'esercito asburgico scegliendo di arruolarsi in quello italiano.
Il Parco è caratterizzato da diversi sentieri che, all'ombra dei numerosi alberi, permettono di scoprire i vari monumenti che sono stati posti. Ci sono dei busti dedicati agli irredentisti goriziani Giovanni Maniacco ed Emilio Cravos, all'interventista toscano Vittorio Locchi (autore della poesia "La sagra di Santa Gorizia") e sculture che celebrano la Brigata Alpina "Julia" e la Brigata di Fanteria dei "Lupi di Toscana".
Al centro del Parco si trova una fontana ed i resti di una cappella, costruita nel 1929 sempre da Del Debbio e distrutta nell'agosto del 1944 dai collaborazionisti sloveni, su ordine dei nazisti. Una targa ricorda questo episodio e testimonia una delle tante ferite che ha subito Gorizia nel XX secolo. Il muro che commemora i 665 deportati goriziani durante il maggio 1945, mese dell'occupazione jugoslava, completa il Parco ed il ricordo dei caduti.