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LA RICETTA DEI CJARSÒNS DI TIMAU + IL VINO PERFETTO CHE LI ACCOMPAGNA


I Cjarsons sono una pasta ripiena tipica della Carnia, la cui ricetta è differente in ogni vallata e in ogni famiglia per la peculiarità degli ingredienti utilizzati.  La ricetta più antica dei cjarsòns risale al XV secolo, scritta dal cuoco del Patriarca di Aquileia Maestro Martino riportata, con il nome di ‘caliscioni’ nel ‘Libro de arte coquinaria’.Questa la ricetta del comune di Timau.

Ingredienti per la pasta

  • 1 Kg di farina di grano
  • 1 bicchiere d’acqua
  • 1 presa di sale

Ingredienti per il ripieno
  • 1 cipolla
  • Strutto
  • 200 gr di ricotta fresca
  • 20 gr di Uvetta
  • Pangrattato
  • Cannella q.b.
  • Zucchero
  • Pepe e sale q.b.
  • Ingredienti per il condimento
  • Burro q.b.
  • Ricotta affumicata a piacere

Procedimento
Preparare una pasta piuttosto tenera lavorata molto bene; arrotolarla e tagliarla a pezzetti. Schiacciarli con un bicchiere con base piatta per ottenere dei dischi. Per il ripieno arrostire la cipolla con cucchiaio di strutto, aggiungere uvetta, pangrattato, cannella, zucchero, pepe, sale e ricotta fresca. A piacere di possono utilizzare fichi secchi, chiodi di garofano, menta, sale, uova, bietola, cavolo rapa, pere, mele. Mettere in ogni disco di pasta un cucchiaio di ripieno. Ripiegare la pasta a mezzaluna, sigillando con le dita sull’orlo e facendo dei dentelli. Cuocere in acqua bollente salata finché vengono a galla, scolare e condire con ricotta, burro fuso e/o formaggio grattugiato a piacere.

Il tocco in più: Tra le preparazioni speciali di Timau, enclave germanofona nel comune di Paluzza, si conserva ancora la cultura della varhackara, un pesto nato per valorizzare il lardo conservando al suo interno ritagli di salame, speck affumicato, guanciale, pancetta e ossocollo. La varhackara si mangia sul pane oppure scaldata in padella e come condimento di verdure fresche o scottate e di gnocchi di patate. Provala nei cjarsons. E’ Presidio Slow Food.


IL NOSTRO ABBINAMENTO:

Sauvignon vitigno di origini francesi, ove tutt’oggi si esprime in purezza ai massimi livelli nella Valle della Loira, ma che è stato capace di entrare nella composizione di blend di eccezionale carattere e fattura in terra di Bordeaux, trova in Friuli Venezia Giulia una terra di elezione riconosciuta a livello mondiale. Deve parte del suo successo alla componente semi-aromatica che lo caratterizza, pur in presenza di differenti stili di vinificazione. Prediligendo climi prevalentemente freschi, il Sauvignon presenta sentori di frutta bianca, fiori di sambuco, peperone, foglia di pomodoro, note vegetali e di erbe aromatiche, che volgono, in presenza di climi miti o tendenzialmente caldi, verso un fruttato più maturo e caldo, che rinuncia alle note erbacee. Al palato si esprime principalmente in termini di freschezza e medio corpo, accompagnati da buona intensità e persistenza gusto-olfattiva.


Per scoprire dove acquistare i prodotti che servono a realizzare la ricetta, i ristoranti che la propongono e i vini in abbinamento segui la STRADA DEL VINO E DEI SAPORI DEL FVG