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Forni Avoltri


Forni Avoltri, il più settentrionale dei comuni friulani, sorge lungo le rive del torrente Degano ed è inserito nello splendido comprensorio delle Alpi Carniche, alle pendici del Mte Coglians (2780 mt) la cima più elevata dell’intera regione.

Numerose sono le escursioni per raggiungere i rifugi situati in quota, o verso le vette che segnano il confine con l’Austria, e sui monti Avanza, Volaia, Sasso Nero, Creta Bianca. Una fitta rete di sentieri collega tra di loro rifugi alpini e malghe, permettendo di compiere trekking di più giorni (i più amati dagli alpinisti sono il Marinelli, il Tolazzi, il Lambertenghi) e di arrivare fino alle trincee della Prima Guerra Mondiale, i cui resti sono ancora visibili lungo tutta la cresta di confine.
Una zona quella di Forni Avoltri ricca di flora e fauna, tanto da essere tutela dalla regione. Fra le passeggiate più interessanti dal punto di vista naturalistico, ricordiamo quella che conduce all’Oasi Faunistica e al Lago di Bordaglia (un’area di oltre 2300 ettari dove vivono indisturbati ermellini, marmotte, cervi, caprioli, aquile reali e dove crescono innumerevoli qualità di fiori, dalle genziane alle orchidee) e quella che porta alla scoperta delle antiche Miniere abbandonate del Monte Avanza.
Il paese è citato per la prima volta in un atto del XIV secolo, che concedeva un permesso di estrazione da alcune miniere presenti nella zona. A Pierabech, ancor ‘oggi, si cava il marmo, una varietà pregiata che per il colore è detta "fior di pesco".
Forni Avoltri è il regno del Biathlon, infatti nella località di Piani di Luzza, c’è il secondo impianto fisso dedicato a questo sport in Italia: La Carnia Arena, un Centro Internazionale che dispone anche di 4km di pista asfaltata per la pratica dello skiroll.
Le montagne circostanti d’inverno diventano il paradiso per gli appassionati di sci alpinismo, che possono imbattersi in alcune fra le più belle escursioni del Friuli; una meta classica, ma per soli esperti, è la cima del Cogliàns.
 
Al centro del paese è possibile visitare la Collezione Etnografica “Cemùot chi èrin”, dove è stata ricostruita la vita dei valligiani di un tempo e la Mostra Permanente “Forni Avoltri nella Grande Guerra” che offre diversi reperti bellici e documentazioni delle tristi vicende avvenute a quell’epoca. Inoltre, sempre nella sede museale, è stata allestita una Mostra dedicata a Gino Del Fabbro, noto fotografo della zona, e una sezione Geologica che espone il calco di masso trovato a Pierabech, con l’impronta di un tetrapode di circa 250 milioni di anni fa.
Famose sono le purissime acque oligominerali che sgorgano da queste montagne, le cui virtù terapeutiche erano conosciute fin dal secolo scorso. A Frassenetto si trova la sorgente Clevos e a Pierabech la sorgente Fleòns, una delle più copiose delle Alpi, che scaturisce dalla Stretta di Fleons, raggiungibile da Pierabech seguendo il sentiero 140 del CAI con una passeggiata nel bosco di una trentina di minuti.
 
Tra le feste tradizionali, la gustosa Festa dei Frutti di Bosco che si tiene tradizionalmente l’ultima domenica di luglio e la prima di agosto, per degustare dolci e delizie ai frutti di bosco e piatti tipici della zona. Impedibile anche la spettacolare Staffetta dei 3 rifugi, una gara internazionale di corsa in montagna a squadre che si svolge la prima domenica dopo ferragosto.
 

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